In radio dall’11 gennaio 2019, 30 Anni è una canzone dei Delta V. Il brano è estratto da Heimat, loro album disponibile a partire dal 25 gennaio.
Cos’è Heimat? Per alcuni di noi, è una meravigliosa impresa narrativa, affidata alle immagini da Edgar Reitz nel 1984 nel suo lunghissimo film a episodi, in realtà con Heimat nella lingua tedesca si identifica un’appartenenza, una storia, un’identità, una patria, nel senso più ampio e personale del termine. Una casa, insomma, soprattutto interiore, da cui allontanarsi e a cui tornare.
Ma l’Heimat dei Delta V racconta non soltanto il ritorno, dopo più di dieci anni, di un progetto (quello di Carlo Bertotti e Flavio Ferri, qui affidato alla voce di Marti, che gli dà un vestito incredibilmente appropriato) in cui elettronica, pop e sperimentazione vanno in felice cortocircuito. Racconta soprattutto l’arte di mettere assieme concreto e astratto, voli e cadute, slanci verso orizzonti lontani e piccole sensazioni quotidiane.
Dagli scenari liquefatti di Domeniche di Agosto,il nome del primo singolo distribuito alle radio da fine estate o dai due brani che lo hanno anticipato: L’inverno e le nuvole,dove tracciano linee musicali capaci di ritrarre le nostre incertezze o in Il cielo che cambia colore, oggi i Delta V ci ricordano che si può ancora spiccare un balzo verso qualcosa di meglio, semplicemente scrivendo e condividendo canzoni capaci di affrontare, senza paura, la bellezza.
Il testo di 30 Anni – In download digitale su Amazon o su iTunes
Dio perdonami per tutti i miei pensieri
Le mie bugie, i miei vuoti e il buio sono veri, veri
Scusa non ricordo come devo fare
Le parole giuste cosa ricordare
Quell’espressione di chi non sa più mentire
Non c’è nulla nulla da capire
E non c’è nulla nulla da capire niente da inseguire
Con la tua laurea in lettere a 30 anni e un vuoto da riempire
E un posto di lavoro, un bilocale e un prezzo da pagare
E una famiglia quella a cui vorresti assomigliare
Scusate se sto sbagliando, non c’è nessun problema
Le cose vanno come vanno ed io non sono in vena, stasera
Forse penso alla fatica che ho fatto
Alle crisi di panico al mattino per cui un po’ morivo
E solo adesso che ho capito che sono migliore di tutte quelle parole spese
Non c’è nulla nulla da capire niente da chiarire
Con l’ansia di voler toccare il fondo e farsi compatire
E quando credi di star male cerchi in fondo un’espiazione
O una conferma, un pieni di autostima, un’altra soluzione
E non c’è nulla nulla da capire niente da tradire
Buoni propositi pensieri quelli corti da dimenticare
Con la tua laurea in lettere a 30 anni e un vuoto da riempire
La presunzione di un privilegiato e nulla che ti può guarire
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