Via del Campo è senz’altro una delle canzoni più note e amate di De Andrè. È inserita nel primo album di studio del cantautore genovese Volume I del 1967.
La vera Via del Campo si trova nel centro storico di Genova, città di origine di Fabrizio De Andrè, ed è una strada dove ha sede un negozio di dischi frequentato in gioventù dal noto cantautore e a cui è rimasto sempre legato, tanto che dopo la sua morte è stato trasformato in una sorta di negozio-museo, dedicato ai memorabilia e al ricordo di Faber. Per questo motivo, forse, era rimasto colpito dalla popolazione e dai traffici che popolavano questa strada, e i vicini caruggi che Via del Campo incrocia, noti per essere luoghi dedicati al contrabbando e alla prostituzione (la zona era infatti sede di postriboli e case chiuse): una zona popolata da quella “fauna” umana di reietti e sfortunati che tanto spesso sono stati innalzati a protagonisti delle sue canzoni.
Dopo la riqualificazione di tutta la zona del porto iniziata nei primi anni novanta – con i progetti legati ai festeggiamenti per il cinquecentenario della scoperta dell’America – e proseguita negli anni successivi, tutta l’area dei caruggi ha perso oggi quell’aura di zona malfamata, fissata nella memoria da canzoni come Via del Campo, ma ne ha guadagnato l’aspetto turistico della città.
La musica di Via del Campo proviene da uno spettacolo teatrale del 1965 di Enzo Jannacci, e in particolare dal brano Mia morosa la va alla fonte, poi inclusa nell’album Vengo anch’io. No, tu no del 1968. Il pezzo, con testo di Dario Fo su musica dello stesso Jannacci, aveva molto colpito De André, il quale tuttavia riteneva che la melodia risalisse ad una ballata del XV secolo riscoperta da Dario Fo.
In Via del Campo De André racconta la storia di una prostituta, che paradossalmente invece di essere espressione del vizio, della perdizione e della volgarità, viene presentata come se fosse un angelo, una bambina innocente. Tanto che un uomo forse scambiando la tenerezza di fugaci incontri clandestini per amore, la chiede invano in sposa. Il contrasto è espresso con infinita poesia e delicatezza nei versi conclusivi, che suonano come una valutazione generale di coloro che di fronte ad una meretrice ne provano ribrezzo, mentre può essere anche lì – soprattutto lì – che si trova la vita vera: “dai diamanti non nasce niente/dal letame nascono i fior”.
Il testo di Via del campo – Fabrizio de André in concerto in download digitale su iTunes
Via del Campo c’è una graziosa
gli occhi grandi color di foglia
tutta notte sta sulla soglia
vende a tutti la stessa rosa.
Via del Campo c’è una bambina
con le labbra color rugiada
gli occhi grigi come la strada
nascon fiori dove cammina.
Via del Campo c’è una puttana
gli occhi grandi color di foglia
se di amarla ti vien la voglia
basta prenderla per la mano
e ti sembra di andar lontano
lei ti guarda con un sorriso
non credevi che il paradiso
fosse solo lì al primo piano.
Via del Campo ci va un illuso
a pregarla di maritare
a vederla salir le scale
fino a quando il balcone ha chiuso.
Ama e ridi se amor risponde
piangi forte se non ti sente
dai diamanti non nasce niente
dal letame nascono i fior
dai diamanti non nasce niente
dal letame nascono i fior.
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