Pupo – Gelato al cioccolato – Testo e interpretazione del testo
La storia del testo di Gelato al cioccolato è molto particolare: scritto su musica dello stesso Pupo (il cui vero nome è Enzo Ghinazzi), il testo è frutto della collaborazione tra Clara Miozzi e Cristiano Malgioglio, il quale pare abba preso ispirazione da una avventura autobiografica vissuta con un ragaggo marocchino durante un viaggio in Africa. Mentre sul disco pubblicato il nome di Malgioglio non risulta, il brano è poi stato depositato alla SIAE riportandolo tra gli autori.
Il brano uscì per la prima volta all’interno dell’album omonimo (secondo lavoro dell’artista toscano) nel 1979.
Il significato del testo, anche alla luce del retroscena che ha portato alla sua scrittura, è una metafora di un approccio amoroso reso difficile dalle condizioni dei due sedicenti amanti. Da un lato c’è una persona invaghita della bellezza della persona che ha incontrato e manifesta questo suo interesse telefonando e aspettando impaziente una risposta, dall’altro lato una persona scostante, che evidentemente si allontana nonostante le dichiarazioni d’amore e si mostra annoiata. Nemmeno la disponibilità a ballare insieme sembra scalfire questa indifferenza dettata dalla consapevolezza della propria bellezza (“Io da casa subito ti chiamo/rispondimi presto, rispondi, ti amo…/Ma dove vuoi andare, ti amo!/Ti annoi, va bene, balliamo/sei bella, ti lasci guardare/con te non c’è niente da fare.”).
È una persona affascinante che nel movimento rivela tutta la propria bellezza, sottolineata dai capelli che muovendosi un po’ rivelano e un po’ nascondono i tratti del viso. Un atteggiamento forse infantile, ma che non basta a cambiare la realtà dei fatti: un essere desiderato, voluto, sfuggente ma sempre inseguito, in una schermaglia amorosa a cui fa da contraltare una resa completa (“Nascosta dai lunghi capelli/tu balli, ma i gesti son quelli/bambina, ti voglio, ti sento/ti muovi, mi sfuggi, mi arrendo”).
I tratti di questa persona, probabilmente dalla pelle scura e accaldata dal clima, fanno pensare a qualcosa di dolce e invitante come un gelato, ma allo stesso tempo un po’ salato di sudore: un mix che attira morsi e baci (“Gelato al cioccolato dolce e un po’ salato/tu, gelato al cioccolato/un bacio al cioccolato io te l’ho rubato/tu, gelato al cioccolato”).
Quando una persona simile ti strega con il suo fascino non conta più nulla e tutto quello che si desidera è che la magia di quel momento non termini mai (“Rimani così che dolce sei tu non chiedo di più”). Gli odori, mescolati alle sensazioni si fanno più intensi e tutto appare come un sogno (“Profumo di fiori di tiglio/fa caldo, ma qui si sta meglio/la sabbia è più bianca stasera/ma dimmi che sei proprio vera!”).
Un brano solo apparentemente leggero e privo di significato, in realtà cela il racconto di una dinamica relazionale che noi tutti abbiamo sperimentato almeno una volta nella vita.
(Grazie a Livia MariaRita che ha richiesto l’interpretazione di questo brano sulla nostra pagina Facebook. Richiedi anche tu la spiegazione del tuo brano preferito su Facebook o nei commenti!)
Il testo di Gelato al cioccolato – in download su Amazon
Io da casa subito ti chiamo
rispondimi presto, rispondi, ti amo…
Ma dove vuoi andare, ti amo!
Ti annoi, va bene, balliamo
sei bella, ti lasci guardare
con te non c’è niente da fare.
Nascosta dai lunghi capelli
tu balli, ma i gesti son quelli
bambina, ti voglio, ti sento
ti muovi, mi sfuggi, mi arrendo.
Gelato al cioccolato dolce e un po’ salato
tu, gelato al cioccolato
un bacio al cioccolato io te l’ho rubato
tu, gelato al cioccolato.
Rimani così che dolce sei tu non chiedo di più.
Profumo di fiori di tiglio
fa caldo, ma qui si sta meglio
la sabbia è più bianca stasera
ma dimmi che sei proprio vera!
Gelato al cioccolato dolce e un po’ salato
tu, gelato al cioccolato
un bacio al cioccolato io te l’ho rubato
tu, gelato al cioccolato
gelato al cioccolato, sono innamorato
di un gelato al cioccolato
gelato al cioccolato dolce e un po’ salato
tu, gelato al cioccolato.
Una risposta
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