Quello che le donne non dicono è un brano scritto da Enrico Ruggeri e da Luigi Schiavone e prodotto da Celso Valli. Inizialmente pensata per essere interpretata dallo stesso Ruggeri, il testo venne in realtà poi scritto dal punto di vista femminile e si decise pertanto di offrirla a Fiorella Mannoia che la portò al Festival di Sanremo nel 1987 e vinse il premio della critica. Nella medesima edizione lo stesso Ruggeri vinse il suo primo Sanremo con Gianni Morandi e Umberto Tozzi con la celebre Si può dare di più. Il brano venne inserito nel suo album Canzoni per parlare del 1988.
Un paio di curiosità: la prima è che Ruggeri ha interpretato varie volte il brano nei suoi concerti, e lo ha poi inciso in duetto con L’Aura e seconda riguarda il testo del brano: la Mannoia nel corso degli anni ha voluto proporre un testo leggermente cambiato in «anche quando non parliamo/quando ci nascondiamo o camminiamo/ma potrai trovarci ancora qui/con i nostri sentimenti/e i condizionamenti non ci senti/stiamo per gridare un altro sì» non riconoscendosi completamente nell’arrendevolezza della parte che dice “e se ci confondiamo un po’/è per la voglia di capire chi non riesce più a parlare/ancora con noi”.
Potete scaricare la versione originale del brano Quello che le donne non dicono – Canzoni nel tempo e la versione col testo modificato Quello Che Le Donne Non Dicono – Le Canzoni
Il video che proponiamo si riferisce all’esibizione al Festival di Sanremo.
Il testo di Quello che le donne non dicono
Ci fanno compagnia certe lettere d’amore
parole che restano con noi,
e non andiamo via
ma nascondiamo del dolore
che scivola: lo sentiremo poi…
Abbiamo troppa fantasia, e se diciamo una bugia
è una mancata verità, che prima o poi succederà
cambia il vento ma noi no
e se ci trasformiamo un po’
è per la voglia di piacere a chi c’è già o potrà arrivare a stare con noi…
Siamo così
è difficile spiegare
certe giornate amare – lascia stare – tanto ci potrai trovare qui,
con le nostre notti bianche,
ma non saremo stanche neanche quando ti diremo ancora un altro “sì”.
In fretta vanno via della giornate senza fine,
silenzi che familiarità,
e lasciano una scia le frasi da bambine
che tornano, ma chi le ascolterà…
E dalle macchine per noi
i complimenti del playboy,
ma non li sentiamo più
se c’è chi non ce li fa più
cambia il vento, ma noi no
e se ci confondiamo un po’
è per la voglia di capire chi non riesce più a parlare
ancora con noi.
Siamo così, dolcemente complicate,
sempre più emozionate, delicate,
ma potrai trovarci ancora qui
nelle sere tempestose
portaci delle rose
nuove cose
e ti diremo ancora un altro “sì”,
è difficile spiegare
certe giornate amare – lascia stare – tanto ci potrai trovare qui,
con le nostre notti bianche,
ma non saremo stanche neanche quando ti diremo ancora un altro “sì”
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