Ci sono canzoni bellissime che devono aspettare il momento giusto per arrivare al successo: questo è quanto è capitato ad un bellissimo pezzo interpretato da Massimo Ranieri, Perdere l’Amore.
Scritta da Marcello Marrocchi e Giampiero Artegiani, venne proposta nel 1987 a Sanremo da Gianni Nazzaro, ma venne scartata. Riproposta l’anno successivo con arrangiamento curato da Rocco Tanica di Elio e le storie tese (che ne suona anche l’introduzione al pianoforte) non solo verrà ammessa alla competizione, ma trionferà con un successo di pubblico immediato e netto: uno dei pochi casi di canzoni vincenti al Festival che si sono affermate anche negli anni successivi come autentici capolavori.
A contribuire a questo successo, oltre alla voce di Ranieri, la sua espressività intensa, che riesce ad imprimere a questo testo tutta la forza e la disperazione di un uomo maturo (“Perdere l’amore quando si fa sera/Quando sopra il viso c’è una ruga che non c’era”) che vede andare via l’amore della sua vita, stanca di essere trattata come un accessorio (“Comunque ti capisco e ammetto che sbagliavo/Facevo le tue scelte, chissà che pretendevo”), una donna di cui lui – forse – non ha mai compreso il valore e che non ha mai saputo amare davvero (“Non chiesi mai chi eri, perché scegliesti me/Me, che fino a ieri credevo fossi un re”) fino a quando non è andata via e che ancora spera di poter riconquistare (“Rischi d’impazzire, può scoppiarti il cuore/Perdere una donna e avere voglia di morire/Lasciami gridare, rinnegare il cielo/Prendere a sassate tutti i sogni ancora in volo/Li farò cadere ad uno ad uno/Spezzerò le ali del destino e ti avrò vicino”).
Un amore vissuto con superficialià, che solo alla fine, quando non c’è più, fa capire quanto sia grande il vuoto che ha lasciato, in quello che forse è il verso più intenso e vero di tutto il brano (“Provi a ragionare, fai l’indifferente/Fino a che ti accorgi che non sei servito a niente”), quello che tutti gli innamorati delusi che ascoltano questo pezzo cantano emozionati insieme a Massimo Ranieri.
Il testo di Perdere l’amore
E adesso andate via voglio restare solo
Con la malinconia, volare nel suo cielo
Non chiesi mai chi eri, perché scegliesti me
Me, che fino a ieri credevo fossi un re
Perdere l’amore quando si fa sera
Quando tra i capelli un po’ d’argento li colora
Rischi d’impazzire, può scoppiarti il cuore
Perdere una donna e avere voglia di morire
Lasciami gridare, rinnegare il cielo
Prendere a sassate tutti i sogni ancora in volo
Li farò cadere ad uno ad uno
Spezzerò le ali del destino e ti avrò vicino
Comunque ti capisco e ammetto che sbagliavo
Facevo le tue scelte, chissà che pretendevo
E adesso che rimane di tutto il tempo insieme
Un uomo troppo solo che ancora ti vuol bene
Perdere l’amore quando si fa sera
Quando sopra il viso c’è una ruga che non c’era
Provi a ragionare, fai l’indifferente
Fino a che ti accorgi che non sei servito a niente
E vorresti urlare, rinnegare il cielo
Prendere a sassate tutti i sogni ancora in volo
Li farò cadere ad uno ad uno
Spezzerò le ali del destino e ti avrò vicino
Perdere l’amore, maledetta sera
Che raccoglie i cocci di una vita immaginaria
Pensi che domani è un giorno nuovo
Ma ripeti non me l’aspettavo, non me l’aspettavo
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my favorite song and one of the best singers since Sette Voci Joan Borg
e grande
Una canzone immensa, cosi' come l'interpretazione di Massimo